Dall'Ordine O.S.M.T.J. L'Ordine alla Presentazione dell'Opera III° "Processus contra Templarios" Il 25 Ottobre 2007, 700 anni dopo la Sua sospensione o meglio dopo l'arresto dei Templari ad opera di un re avido e falso, l'Ordine torna in Vaticano per conoscere l'Opera realizzata dall'Archivio segreto Vaticano. Un'Opera davvero preziosa e ben presentata. L'Ordine era presente con S.E. il LtGM fr. G.C.C. Alberto Zampolli, S.E il Cancelliere Internazionale sr. Florina Torelli, il Balivo del Centro Sud Italia fr. Comm. Germano Assumma, l'Ambasciatrice in Francia sr. Mirella Setzu, il Comm. fr. Marco Segatori. I Fratelli dell'O.S.M.T.J. sono intervenuti su invito dell'Archivio Segreto Vaticano. Dopo i vari interventi è stato possibile porre anche delle domande ai Relatori. L'O.S.M.T.J ha posto una domanda di attualità alla Dott.ssa Frale: D: Visto che la stessa ha parlato di Huges de Peans, le risulta che esistano dei documenti circa l'esistenza sia di Huges de Peans che del paese di Peans in Francia nel periodo di interesse? La risposta, da parte della Dott.ssa Frale, è stata, purtroppo, leggermente lacunosa, infatti sembra non esista nulla a parte ciò che viene comunemente riportato e ritenuto. Decideva, quindi, di intervenire, forse un poco impropriamente, il Dott. Cardini che proponeva la sua solita scettica teoria sulla veridicità dei documenti, alcuni in nostro possesso, circa l'Italianità di Ugo dè Pagano, sostenendo, come d'uso e come sempre, che non si può credere alla veridicità del documento del 1103, tradotto in latino nel 1400 circa, quindi tradotto in Italiano (del tempo) ed autenticato nel 1600 circa da Notaio in Napoli con proprio sigillo. La ragione, secondo il Cardini che si è dichiarato lui stesso e per la seconda volta "non conoscitore dei Templari", per cui il "Documento Amarelli" sarebbe, a suo dire, un "falso" del 1600, consisterebbe nel fatto che il Notaio che ha tradotto ed autenticato il documento stesso, potrebbe anche non essere esistito poiché gli archivi del tempo, in Napoli, sono andati perduti in incendio. Altro ancora è stato aggiunto, sempre durante le risposte, sia da Cardini che dalla Frale, circa la presenza in Sud Italia di Cavalieri del Tempio. Secondo loro, non risulterebbero più di un paio di Cavalieri Templari nelle Terre del Sud Italia! Da parte nostra possiamo solo contestare fortemente codeste teorie ed avremo modo di parlarne, anche a breve, in una Conferenza che terremo in Lucania il 1 Dicembre 2007 a Vaglio Basilicata alle ore 17,00 presso il locale Museo Comunale con il Patrocinio di Provincia, Regione e Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nostra opinione, naturalmente opinabile, è che, prima di tutto sembra un "partito preso", da parte del Dott. Cardini, l'attaccare il Documento "Amarelli" sempre, dovunque e comunque, anche se non è il momento o se non è l'argomento in discussione. Nello stesso modo vengono sempre attaccati i periodi di ritorno alla luce dell'Ordine del Tempio: 1705 - 1804 - 1932 con le solite veementi accuse di esoterismo e falso. Sarebbe davvero il momento di smettere di attaccare inopinatamente e senza alcuna vera ragione se non quella di giustificare e pubblicizzare un paio di suoi nuovi libri sui Templari anche perchè ci sembra sia molto giusto ciò che lui stesso, il Dott. Cardini, grande ed eminente studioso e storico medievalista, sempre ripete pubblicamente: "Sono uno storico ma non sono un conoscitore dei Templari". Sì lo crediamo anche noi, ma, allora, perchè scrivere un libro su questo argomento? Forse, pensiamo, sarebbe più corretto e certamente meglio informato se scrivesse qualcosa sull'Ordine dei Cavalieri di Malta, ex Ospitalieri, a cui appartiene. Inoltre ci sembra sia più utile discutere su un Documento Amarelli che sul nulla, come nel caso della pretesa realtà Francese di un Huges de Peans che, a nostro avviso, è semplicemente confuso con Huges de Champagne . Rilanciamo, qui in queste pagine, una nostra interpretazione degli avvenimenti e delle documentazioni di cui si parla. Premesso che è confermato ed inequivocabile il fatto che Clemente V diede l'assoluzione e la reintegrazione nei Sacramenti Cristiani dei Responsabili dell'Ordine e, quindi, dell'Ordine stesso che non si macchiò mai di eresia, che la documentazione inizia con "sospensione" e "in via di una sentenza non definitiva", che dai recenti avvenimenti e comunicazioni sia Vaticane che mediatiche si deduce che l'orientamento attuale sia verso una certa innocenza del Tempio certificata dallo stesso Papa Clemente V avverso una condanna voluta esclusivamente da un re delegittimato e avido, appoggiata da gruppi ben definiti per propri interessi economici, che il "processo" fu soltanto una farsa imbastita a solo uso e consumo di un popolo di creduloni incapaci per ottenerne l'appoggio ed una sorta di approvazione, che l'Ordine non ha mai smesso di esistere in quanto presente in tutta Europa ed in Italia attraverso documenti, monumenti, dipinti e simboli, Visto quanto sopra e preventivamente accertato il tutto, Chiediamo che chi ne ha il potere, prenda a cuore la sorte degli Eroi e dei Martiri dell'Ordine del Tempio e provi a comprendere il perchè oggi vi sia tutto questo fervore e voglia di chiarezza. Quando ciò sia correttamente avvenuto, si provi a vedere la realtà Templare attuale che non vuole essere la Discendenza diretta, no, di quel Glorioso Ordine, ma solo ed umilmente una realtà di Amore verso gli Antichi Cavalieri, le loro Tradizioni, le loro Azioni, la loro Obbedienza, i loro Rituali, la loro Fedeltà nei secoli, la loro Simbologia, la loro Documentazione, i loro Segnali ed i loro Segni. L'Ordine vive oggi e sempre. Un Fraterno Abbraccio in Cristo. Storico Incontro fra il Precettore dell'O.S.M.T.H.Portoghese e Signora e S.E. il LtGM dell'O.S.M.T.J. dopo oltre 60 anni dalla scissione portoghese di Sousa Fontes. Presenti l'Ambasciatrice per la Francia Sr. Mirella Setzu ed il Balivo del Centro Sud Italia Fr. Comm. Germano Assumma Le deduzioni sono quanto mai significative ed interessanti::
E' il testo 'riapparso' nel 2001 Vaticano, pubblicata la pergamena di Chinon sull'assoluzione ai Templari Il 'Processus contra Templarios' è la riproduzione fedelissima di quattro pergamene dove sono annotati 38 verbali di interrogatori ai monaci-guerrieri. Mons. Pagano: ''Non ha alcuna volontà celebrativa e tantomeno riabilitativa'' dell’Ordine del Tempio. Guarda il video Roma, 25 ott. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Non si tratta di una scoperta. Così il prefetto dell’Archivio segreto del Vaticano, monsignor Sergio Pagano, ha esordito presentando il volume “Processus contra Templarios” (video), sgomberando il campo da alcune imprecisioni apparse sulla stampa degli ultimi giorni. ''È il terzo numero di una collana che si chiama ‘Exemplaria Praetiosa’ – ha precisato - inaugurata nel 2000'' e che prosegue oggi con una pubblicazione che non ha ''alcuna volontà celebrativa e tantomeno riabilitativa'' dell’Ordine del Tempio.
È inoltre “del tutto accidentale” il fatto che, proprio quest’anno, ricorra il settimo centenario dall’inizio del processo ai templari. La pubblicazione racchiude al suo interno la riproduzione fedelissima di quattro pergamene, la cui lunghezza complessiva somma 5 metri e mezzo e in cui sono stati annotati 38 verbali di interrogatori.
I primi tre documenti si riferiscono all’inchiesta pontificia sull’Ordine dei templari tenutasi a Poitiers e costituiscono gli esemplari superstiti di un corpus originario di cinque rotoli membranacei. La quarta pergamena rappresenta il documento più importante e intorno al quale si concentra l’interesse degli studiosi e degli appassionati della vicenda. Essa è stata rinventuta solo nel 2001 ed è l’atto originale di assoluzione concessa dai cardinali plenipotenziari del Papa Clemente V al Gran Maestro del Tempio Jacques de Molay e agli alti dignitari templari rinchiusi nel castello di Chinon, da cui prende nome la pergamena.
Il documento in questione, in realtà, era già stato censito nei cataloghi una prima volta nel 1628 e successivamente nel 1912. Tuttavia solo sei anni fa è riapparso fisicamente, grazie alle ricerche di Barbara Frale, officiale dell’Archivio segreto Vaticano. “La grande cosa – ha detto l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi - è la pubblicazione definitiva di questi documentii, sarebbe un film stupendo, ne ho anche parlato con De Laurentis che ha manifestato un interesse di massima. E' un dramma di proporzioni epocali, quasi apocalittiche, con una conclusione di una drammaticità smisurata e un duello all’ultimo colpo e all’ultimo inganno tra un re e un pontefice francesi”.
Il processo ai Templari si svolse infatti per la quasi totalità nel periodo della “cattività avignonese” che vide, dopo gli scontri tra il papato e la monarchia francese, l’arcivescovo di Bordeaux, Bertrand De Got, salire al soglio pontificio con il nome di Clemente V e spostare la sede papale da Roma ad Avignone: era il 1309. Cinque anni dopo, il 18 marzo 1314, “moriva sul rogo Jaques de Molay, l’ultimo Grande Maestro dell’Ordine del Tempio – ha ricordato Barbara Frale - con una condanna per eresia, benché fosse stato precedentemente assolto dall’autorità pontifica. Un cronista dell’epoca riportò la versione secondo la quale prima di morire avrebbe chiamato il re di Francia e il papa Clemente V davanti al tribunale di Dio”.
Proprio da questo episodio sarebbe nata “l‘infinità di leggende” sulla vicenda dei templari, favorite anche dalla “grande perdita di documenti di un processo durato sette anni - ha osservato la Frale - che è stato inoltre un enorme intrigo internazionale in cui si scontrarono l’autorità della Chiesa e quella del sovrano di Francia e di altri sovrani laici desiderosi di smantellare l’Ordine del Tempio, oramai una specie di fossile del tempo delle crociate”. Contrariamente agli scrittori di fantasia “gli storici hanno giocato al ribasso, negando le colpe dei templari”.
La verità, come sempre, sta nel mezzo e proprio l’ammissione delle proprie responsabilità di fronte al papa e il contestuale pentimento degli alti dignitari dell’ordine determinò la loro assoluzione, documentata nella Pergamena di Chinon. “E' questo il contenuto della pergamena ed è veramente sorprendente che sia stata sempre custodita fin dai tempi di Clemente V nell’archivio pontificio e censita già nel 1628 e più tardi in un dettagliato catalogo del 1912”, pur passando inosservata agli studiosi. Forse essi sono stati “depistati” da una serie di eventi, tra i quali la Frale cita gli autorevoli studi di Scottmuller, “che non riconobbero la reale importanza di quell’inchiesta, scambiandola per un’inchiesta diocesana tra le tante celebrate in Francia”. La Frale invece, è stata insospettita dalla presenza tra i giudici di Berenger Fredol, nipote e braccio destro del papa e “l’uomo più importante del collegio dei Cardinali”.
L’intervento di una tale autorità non poteva essere che giustificato dall’importanza della circostanza, che coinvolgeva i Capi dell'Ordina e sarebbe termionata con la loro assoluzione. Dalla vicenda emerge anche una nuova figura di Clemente V, solitamente visto come il “cappellano di Filippo il Bello”. “L’Ordine del Tempio è un pezzo della Chiesa di Roma. Il papa che non poteva acconsentire che venisse distrutto per sottrargli beni da utilizzatre in una guerra contro un altro sovrano cattolico re di Inghilterra era impossibile. Clemente V ha subito il processo contro l'Ordine dei templari, che che in realtà fu sacrificato per evitare l’apertura di uno scisma che avrebbe portato alla formazione della Chiesa di Francia”.Dal Corriere della Sera di mercoledì 31 ottobre 2007 Vietata ogni riproduzione anche parziale. Proprietà esclusiva dell'O.S.M.T.J.-G.P.L.I. |