COMUNICATI STAMPA

 

Oslo

 

L'ORDINE O.S.M.T.J. CONDANNA FERMAMENTE, COME NATURALE,

 

IL MOSTRO DI OSLO!

 

 

Breivik afferma di avere fondato nel 2002 con altri a Londra un ordine neo-templare, i Poveri Commilitoni di Cristo del Tempio di Salomone (PCCTS), ispirato ai gradi «templari» della massoneria - un’organizzazione di cui fa parte e di cui loda il «ruolo essenziale» - e aperto a tutti coloro, atei compresi, che riconoscono l’importanza dell’identità cristiana dell’Europa.

 

Cristiano fondamentalista? Macché: massone entusiasta.

Questo scrive "Il Giornale". Giusto, ma non lo si può definere neppure massone come non lo si può definire Cristiano. Solo MOSTRO! Pensiamo sia solo questa la più che giusta e meritata definizione e come tale dovrà essere conosciuto e giudicato.

 

Il suo è un crimine contro l'Umanità!

 

Non riteniamo giusto né corretto  di dover leggere ovunque che codesto MOSTRO si professa "Templare" solo perchè la massoneria ha un grado (il 30°) che si ispira, a suo dire, alla Cavalleria Templare.

                                                                                                              Breivik, il mostro, nella sua tenuta massonica

 

Nulla contro la massoneria ma, comunque è sempre utile ricordarlo, o si è massoni o si è Templari.

 

I Templari hanno una chiara e ben conosciuta strada che è quella della Beneficenza, l'aiuto ai meno fortunati, la Solidarietà, lo studio del periodo Medievale, il mantenimento sia dei riferimenti Templari che della Memoria ed, infine, dell'Arte Templare e le Sue Espressioni e Simbolismi.

 

Come da anni trovate scritto all'interno del nostro sito, l'Ordine ha i suoi Referenti nel Santo Padre e nel Patriarca d'Oriente, come è sempre stato e sempre sarà.

 

Non possiamo accettare e non lo accettiamo, alcun accostamento neppure minimo con mostri vari e pseudo-templari che sfruttano la Sacra Croce per i loro infami fini.

 

Se un pazzo criminale si dichiara anche "templare" vediamo scatenarsi i media e la disinformazione dilagare.

 

Quel MOSTRO tutto può essere tranne che Templare, Cristiano o altro, sia ben chiaro!

 

Comunque siamo certi che ora assisteremo alla solita "caccia alle streghe" con i soliti soloni e tromboni, che non mancheranno di proporre e portare avanti le loro battaglie personali contro gli Ordini che non controllano direttamente o che non gravitano nella loro sfera di azione.

 

E parliamo anche di Organizzazione/i vicine al Vaticano che da sempre non vedono l'ora di approfittare di questi maledetti avvenimenti in cui viene fatto, per pura invenzione, il Nome dei Templari per cercare in tutti i modi di eliminarli come se fossero, anziché organizzazioni dedite alla Beneficenza, all'Amore Fraterno ed alla Fede, dei nemici da combattere!

 

Noi non temiamo nulla in quanto se non fai del male non puoi mai avere paura e noi non ne possiamo avere in quanto il Male lo combattiamo!

 

Queste Organizzazioni sono certamente forti e certamente molto importanti come le loro "Opere" molto vicine a "Dio" ma farebbero molto meglio a guardare la loro Trave Personale che non la nostra Pagliuzza.

 

LO STORICO CARDINI

«Ma quel saluto non è dei templari»

 

Quando è entrato nell' aula Anders Behring Breivik  ha salutato mettendo prima la mano sul cuore e poi levando in alto il braccio con il pugno chiuso, un saluto che lui asserisce essere dei Cavalieri Templari! «Escludo che i Templari facessero un gesto del genere!», è la risposta del professor Franco Cardini, ordinario di Storia medievale a Firenze. Il suo è un universo pieno di fantasie. I Templari sono un Ordine religioso al cui interno c' era anche un gruppo adibito al combattimento nelle cosiddette milizie. Un templare si inchina, si inginocchia, si genuflette, non leva certo il braccio in aria. Il mostro se l' è semplicemente inventato!

 

ULTIME NEWS DELA PRIOCESSO AL PAZZO CHE OSA RICHIAMARSI AI TEMPLARI!

Il processo è continuato oggi, ed il punto saliente è stato rappresentato dagli sforzi del pubblico ministero di contestare l’appartenenza presunta di Breivik all’ordine dei “Cavalieri Templari”. 

I Cavalieri Templari, o semplicemente “Templari“, erano un ordine cristiano fondato nel 10° secolo. Chiamati per il Monte del Tempio a Gerusalemme, i Templari inizialmente hanno protetto i pellegrini in viaggio attraverso la Terra Santa, ma alla fine si sono evoluti in una potente forza militare per la guerra contro i musulmani durante le crociate. I Templari divennero così potenti, tuttavia, che i leader europei iniziarono a diffidare l’ordine. All’inizio del 1300, il re Filippo IV di Francia ha lanciato un giro di vite sui Templari che, con l’aiuto di papa Clemente V, poi si diffuse in tutta Europa, distruggendo l’ordine. Molti membri sono stati torturati e processati per eresia dalla Chiesa cattolica.

Ma nonostante, o forse a causa, della loro storia antica e improvvisa scomparsa, i Templari continuano a detenere un potente influsso sull’immaginazione della cultura moderna. Essi sono spesso rappresentati come i controllori misteriosi del mondo in libri come “Il pendolo di Foucault” di Umberto Eco e film come “Il codice da vinci” e “Indiana Jones e l’ultima crociata” di cui i Templari sono considerati custodi segreti del Santo Graal. Se i Templari, dei quali rivendica l’appartenenza Breivik sono reali, il nome ha probabilmente lo scopo di evocare sia la natura misteriosa dei Templari originali, sia la loro guerra aperta contro le forze musulmane durante le Crociate. La reputazione moderna dei Templari fa da contrappunto simbolico forte a gruppi terroristici come Al Qaeda. Il blogger James Bosworth ha suggerito che l’uso del nome può anche essere fatto allo scopo di legittimare il gruppo come morale, ovvero, secondo il blogger: ”L’etichetta dei Cavalieri Templari rappresenta un tentativo fallito di concedere legittimità storica ad un atto violento che non ha veramente alcuna giustificazione”.


 

Tanto dovevamo.

Un Fraterno Abbraccio nella Fede

Il Magistero dell'Ordine

 

 

L'Ordine per un Mondo Migliore

 

14 Febbraio 3009-891

Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo”. (William Shakespeare)

 Spesso il nostro Ordine ha affrontato il tema della donna nei propri Capitoli, riconoscendole quel ruolo primario e fondamentale che gli Antichi Templari trasposero nella venerazione della Sacra Immagine della Vergine Maria nell’eleggere spesso a patrona la Santa Maria Maddalena, incarnante qui principi di santità ed umanità così familiari e vicini alla figura del monaco – soldato.

L’O.S.M.T.J., è stato storicamente il primo Ordine, tra gli Ordini Equestri religiosi e laici, riconosciuti o meno, ad aver eliminato il ruolo discriminante delle “Dame”, considerando le Sorelle come Cavalieri a tutti gli effetti.

 Appare quindi evidente l’altissima considerazione ed il rispetto che la Tradizione Templare ha sempre rivolto alla donna, così poeticamente esaltata dal William Shakespeare nella frase introduttiva.

La nostra coscienza ed i nostri cuori, involontari spettatori dell’attuale recrudescenza di vergognosi episodi di violenza sessuale, ci porta dunque a violare la peculiare tendenza al silenzio del nostro Ordine, affermando con forza lo sdegno verso tali atti e l’oggettiva difficoltà a considerare Fratelli in Cristo coloro che si macchiano di questi crimini.

 Ricordiamo che nella Tradizione Templare è ancora oggi insita la dualità tra un’anima monacale (vissuta laicamente nell’applicazione quotidiana degli insegnamenti di Cristo) ed una militare (espressa nella difesa dei deboli, nella lotta al male e contro le ingiustizie).

L’essere intimamente un Cavaliere ci riconduce a principi di lealtà, onore e  purezza d’animo che nel romantico ideale equestre medievale, spesso trovavano la massima espressione nella difesa di fanciulle minacciate, recluse e violate da despoti senza scrupoli.

 Gli attuali incredibili episodi di violenza, stanno stimolando e risvegliando in noi tutti quella atavica sensazione che militarmente definiremmo come “ribollio di sangue nelle vene” che, unito al grido di condanna della maggior parte del Popolo Italiano, sfida ogni stupratore a riconoscere:

-      la propria codardia e meschinità nell’affrontare esseri umani fisicamente più deboli;

-      la propria incapacità nel conquistare una donna attraverso naturali vie romantiche, sentimentali e lecite;

-      la propria impotenza e debolezza al di fuori del “branco”;

-      l’indegnità di essere Uomini tra gli uomini e la vergogna che suscitano nei propri simili;

-      il proprio fallimento come esseri umani e come maschi;

 A queste persone vorremmo ricordare che prima o poi dovranno confrontarsi con il popolo sovrano senza essere protetti (dovutamente) delle forze dell’ordine, e che la vita carceraria per uno stupratore è notoriamente piuttosto difficile.

La gente comune è stanca ed esasperata dal dover assistere inerme a questa svolta ignobile della società; i genitori sono stanchi di dover pregare il Signore affinché le proprie figlie rincasino incolumi da una festa di compleanno piuttosto che dalla scuola o dal lavoro.

Ma soprattutto il Popolo Sovrano è stufo di vedere i responsabili di tali atti liberi dopo pochi giorni dall’arresto, grazie all’applicazione ed all’interpretazione soggettiva di leggi, nate in realtà per tutelare il cittadino dal criminale e NON per giustificarne i crimini con idiozie come la condizione ed il disagio sociale, l’assunzione di stupefacenti o alcolici, o la bontà del singolo individuo che si trasforma in mostro in seno ad un gruppo.

La violenza sessuale è un crimine contro la persona ed è incredibile rilevare condanne meno severe rispetto a crimini contro le cose o le proprietà.

La violenza sessuale è un crimine contro l’Umanità intera ed uno sfregio alla nostra presunzione di aver raggiunto livelli tecnologici e civili ben superiori a quelli medievali.

 Oggi, il Templare non guarda con ostilità alle altre fedi religiose con cui, anzi, cerca di dialogare. Il templare si oppone ad ogni ideologia razzista e falsamente tollerante, poiché solo attraverso il confronto con la diversità stereotipata si acquisisce la vera comprensione della cultura umana, alla base dei principi di Fratellanza espressi in ogni fede e filosofia.

Ma dopo 900 anni di storia, si sta realmente profilando un nuovo nemico.

 Ben venga quindi l’istituzione di “ronde” civili in affiancamento della autorità preposte (e mai in sostituzione di queste), seppur anch’esse retaggio di un passato buio e forse meno civilizzato, nella sincera speranza che si insinui nelle coscienze dei giudici la consapevolezza che la giustizia non è soggettiva o una semplice e cinica applicazione di una procedura, ma la difesa del popolo che sono chiamati a tutelare e di cui fanno parte.

 L’O.S.M.T.J., si dichiara disponibile a costituirsi parte civile in ogni processo che veda minato il senso di giustizia dovuto alle vittime di stupro. .

 

SEDICENZE
31 Marzo 2007 - 889
 

Da "Airone" marzo 2007 Testo di Stefano Negrini

Nelle immagini sopra riportate vi sono alcune affermazioni davvero "insolite" a firma di tale Stefano Negrini che vale certamente la pena di commentare.

Naturalmente le stesse risposte e commenti vengono dati anche al Magazine stesso, per giusta informazione.

Punto (1):

Sono tornati e si riuniscono in Italia.

Ci sembra che in quanto a disinformazione si sia, purtroppo, davvero ai massimi livelli. Infatti basterebbe un minimo di buona volontà ed aprire, ad esempio, un qualsiasi motore di ricerca Internet per avere una enorme abbondanza, certamente eccessiva, di siti Templari et similia che esistono da tempi remoti. Il nostro sito, che è sicuramente fra i più longevi, forse il primo, data ormai dal 1998. Quindi a questa infelice frase possiamo solo rispondere che i templari non solo non sono tornati ora ma "non se ne sono mai andati dall'Italia!"

Punto (2):

Rocco Zingaro di San Ferdinando, un ex Gran Maestro dei templari...giuriamo fedeltà al grande architetto etc ......

Il sig. Rocco Zingaro NON è mai stato né mai potrebbe esserlo, Gran Maestro dei templari e questo per alcune ragioni piuttosto valide:

a) Il sig. Rocco Zingaro NON ha mai ricevuto alcuna valida investitura da alcun valido Chevalier de l'Ordre. Infatti egli ha registrato tempo fa una sua associazione di "studi templari" che in seguito ha semplicemente "fatto passare" per Ordine del Tempio appoggiandosi ad un Brasiliano di nome Inellas (famosissimi i templari barsiliani!).

b) Il sig. Rocco Zingaro NON è mai stato nominato da alcun essere vivente "Gran Maestro".

c) Il sig. Rocco Zingaro è ben conosciuto nel mondo Templare per una sua prerogativa davvero unica: dispone, a suo esclusivo dire, del Santo Graal che gli fu regalato dal Suocero come regalo di nozze! (ed alcuni ancora pensano di trovarlo! Basta recarsi a casa del detto signore, no?) Ha cercato di donarlo al Santo Padre e al Presidente degli Stati Uniti ma Costoro, forse, non hanno creduto opportuno degnarlo di attenzione.

Punto (3):

Un templare di oggi...Sì, siamo tornati, ...siamo templari ed anche massoni.....e siamo devoti alla Chiesa......lo dice un massone di York, certo Vincenzo Pulvirenti di Catania, Gran Commendatore etc....

Qui si raggiunge davvero il massimo grado dell'ignoranza! Ma veramente avete raccolto una tale testimonianza? Riteniamo ingiurioso, ignobile ed altamente offensivo ciò che viene scritto in questo trafiletto!

La massoneria ed il Templarismo sono due cose ben distinte e separate, sia ben chiaro; la massoneria ha una sua strada, iniziatica, che non sarà mai convergente con la strada dell'Ordine del Tempio. Quella di York, poi, non ha assolutamente nulla a che vedere con l'Ordine del Tempio.

Come trovate ben chiaramente specificato in varie pagine del nostro sito ufficiale www.templars.it, l'Ordine ha sempre preso le distanze, eccome, da codesti individui e da codeste infamanti dichiarazioni!!

L'Ordine Templare O.S.M.T.J. è e sarà sempre devoto solo a Santa Madre Chiesa ed a Nostro Signore Gesù Cristo. Non sarà mai neppure vicino ad Architetti pur Grandi che possano essere!

L'Ordine O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem è sempre stato e sempre sarà fedele ad un solo Referente, il Santo Padre. Sia chiaro!

Non abbiamo neppure una mezza idea di chi sia codesto individuo,  Vincenzo Pulvirenti di Catania, che si permette di parlare di Templari in tali termini e con cotanta stolida protervia, ma, sia detto per inciso, costui potrà essere un emerito "figlio della vedova", non ci riguarda di certo, ma non è un Templare anche se nei loro riti di "iniziazione" al 30° grado si fanno chiamare "Cavaliere Caddosh" pensando, così, di potersi definire Templari. Ebbene NO! Non lo sono, non lo sono mai stati nè mai lo saranno.

Punto (4):

Il Codice da Vinci li ha riportati d'attualità....ci riuniamo in nome dei valori della Cristianità e della Massoneria....per la prima volta rompono il riserbo...sognano che il Papa li riconosca.

Premesso che il Codice ha solo creato danni sia all'Ordine che al Popolo Cristiano, ci preme precisare che nulla di quanto è presentato nel film in questione contiene alcunché di vero, trattasi infatti di un film, credereste forse a Ridolini o a Rambo?

L'Ordine si riunisce in Capitolo, con i Suoi Cappellani e con il Suo Prelatus Ordinis, Canonici e Pastori della Santa Chiesa, solamente nel nome di Nostro Signore Gesù Cristo; le Cerimonie di Investitura, non di iniziazione ben inteso, avvengono esclusivamente in Chiesa e durante la Santa Messa.

E' assolutamente falso che sia la prima volta che "rompono il silenzio"! Questo è facilmente contestabile e ci stupiamo davvero molto dell'ignoranza di tale affermazione. Ma vi costava davvero tanto informarvi un attimino, davvero bastava molto poco, ed evitare una figuraccia, perchè di questo trattasi, ad un giornale che tanto avrebbe da dire senza mettere delle tali fandonie e dabbenaggini indelebili sulle sue pagine?

Tanto, ad esempio,  per vs. informazione e del signor "giornalista" che ha redatto l'articolo, il sottoscritto, Reggente Internazionale dell'Ordine Templare O.S.M.T.J., ha addirittura partecipato, nel 2005, alla trasmissione di Maurizio Costanzo "Al Tempo dei Templari" con la presenza di giornalisti, scrittori e personalità come il Prof. Cardini e la Pivetti e, se ne avrete la voglia ed il tempo, guardatevi un pochino il Sito Ufficiale dell'Ordine www.templars.it ed avrete sicuramente modo di trovarvi delle fotografie, articoli di giornali e quant'altro vi potrà essere utile per trarne un articolo che sia davvero degno di tal nome e non un insieme di menzogne e falsità davvero uniche.

Tanto dovevamo per giusta vs. conoscenza e per dovere di correttezza.

Saluti a Voi

LtGm fr. A. Zampolli

 

 

 

12 Maggio 2006-888

Comunicato dell'Ordine ai Fratelli riguardante il film ispirato al romanzo di Dan Brown,

"Il Codice da Vinci"

L’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem

Considerato le volute falsità, che l'Ordine rigetta totalmente, contenute in detto romanzo e filmato e che nessuna opera d’arte o dell’ingegno umano o della volontà distruttiva con ogni mezzo divulgata e voluta da forze profane e profananti, possa spostare il punto della Fede in Gesù Cristo, Figlio Unigenito di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso e risorto, invita tutti i Fratelli e le Sorelle Chevaliers de l’Ordre a conformare il proprio comportamento al sentire della propria Vera Coscienza ed alla Volontà di Nostro Signore.

 

 
 
Terre d'Italia, 08 Novembre 2004 e.v. - 886 a.O.

REVISIONE DEL PROCESSO AI TEMPLARI

NOTIZIE DALL'ORDINE TEMPLARE O.S.M.T.J.

L'O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militare du Temple de Jérusalem - Gran Priorato della Lingua d'Italia, Associazione Culturale Senza Scopo di Lucro, reg. n° 3087 con sede in Montevecchia Lecco, in accordo con i propri Statuti e Regolamenti, ha sempre sostenuto la sua volontà di giungere alla REVISIONE del Processo all'Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo. Con questo fine si è sempre mosso verso ambienti vicini al Vaticano ed allo Stato Italiano e Francese. Bene, notizie molto credibili ci fanno veramente ben sperare per l'immediato futuro.

Invitiamo tutti i nostri Fratelli e gli Amici dell'Ordine a pregare perchè il Signore nella Sua infinita Luce ci conceda di vedere al più presto rimossa questa pietra secolare che ancora chiude un Sepolcro che non ha alcuna ragione di esistere.

Seguiamo le notizie che giungono da tutte le agenzie stampa con trepidazione e speranza.

 

Un Triplice Fraterno Abbraccio

O.S.M.T.J. Gran Priorato della Lingua d'Italia

Ad Maiora ......

La Presidenza

LtGM fr. Alberto Zampolli

O.S.M.T.J. ORDRE SOUVERAIN ET MILITAIRE
DU TEMPLE DE JERUSALEM

Gran Precettoria della Lingua d'Italia

Luogotenenza Magistrale Internazionale

sede legale Montevecchia Lecco

 

 
 
Terre d'Italia, 26 ottobre 2003 e.v. - 885 a.O.

Sentenza rimozione Crocifisso da Scuola Italiana di OFENA.

 

COMUNICATO UFFICIALE DELL'ORDINE TEMPLARE O.S.M.T.J.

L'O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militare du Temple de Jérusalem - Gran Priorato della Lingua d'Italia, Associazione ONLUS, reg. n° 3087 con sede in Montevecchia Lecco, in accordo con i propri Statuti e Regolamenti, si dissocia fermamente dalla sentenza che consente di togliere il Crocifisso dall'aula di una scuola Italiana.

Tale decisione, forse legalmente valida ma sicuramente devastante dal punto di vista dell'Amicizia e della Convivenza fra le diverse Religioni che si affacciano attualmente sulla scena Nazionale ed Europea, porterà sicuramente ad una radicalizzazione e ad un fondamentalismo di lotta religiosa che allontanerà ogni possibilità di dialogo e di inserimento non solo fra le due più potenti Religioni, ma anche innescare una catena di eventi non facilmente determinabili ma sicuramente disastrosi sotto ogni profilo etico, morale ed anche fisico.

 

Un Triplice Fraterno Abbraccio

O.S.M.T.J. Gran Priorato della Lingua d'Italia

 

Commento

In merito a quanto sopra, vogliamo Fraternamente commentare un autolesionismo morale ed etico che, ne siamo certi, non trova eguali nel mondo intero.

1-Sicuramente qualunque sentenza di questo tipo della Magistratura è impugnabile e quindi suscettibile di correzioni.

2-Il Buonsenso comune suggerisce altre strade oltre all'uso della Ragione che non conduce certo in questa direzione di contrapposizione diretta fra Religioni.

3- Anche l'Intelligenza serve anche a far sì che non si creino queste situazioni.

Ma allora cosa può spingere un Magistrato, sicuramente giusto e corretto, ad emettere una tale sentenza?

Voglia di protagonismo molto comune di questi tempi? Non lo crediamo.

Voglia di Giustizia? Certamente! Ma come può essere Giustizia vera questa? Non lo crediamo.

Voglia di applicare una Regola del Codice Italiano alla lettera? Certamente sì.

Ma se sì, allora si dovrebbero chiudere occhi, naso ed orecchie, affidarsi ad un Computer montato sul Banco della Giustizia e sulla tastiera battere alcune parole sul fatto che interessa, chiudere il tutto premendo ENTER dopo aver scritto: Colpevole o Innocente (scegli).

Bene siamo certi che il Sistema funzionerà!

E siamo anche orgogliosi di aver dato il nostro contributo alla soluzione definitiva dei problemi che angustiano la Giustizia Italiana! Infatti basterà che da casa o dall'ufficio ci colleghiamo in rete ed avremo tutti la nostra sentenza privata, pronta e servita.

Questo ci piace!

Ad Majora..

La Presidenza

16 Dicembre 2004-886

I Giornali riportano la seguente notizia:

MILANO - [ m. c.] Nelle aule scolastiche italiane il crocifisso può restare dov’è. L’atteso pronunciamento della Consulta ha sancito l’ « inammissibilità della questione di legittimità costituzionale » sugli articoli in merito ai quali il Tar del Veneto aveva chiesto il giudizio della Corte.

Ne siamo oltremodo felici e sicuri che ciò sia un bene sia per l'Occidente che per l'Oriente.

La Presidenza

15/02/2006 20:55
Il Postulante Antonio C. ci invia questo:
Cari Fratelli in Cristo,
 
Un anno fà quando visionai per la prima volta il sito dell'O.S.M.T.J.  rimasi particolarmente colpito dalla lettera dell'Ordine in difesa della figura del Crocifisso nei luoghi pubblici e nelle aule delle scuole.
 
EBBENE OGGI ESULTO IN DIO e voglio comunicarvi una lieta novella appena " prelevata " dal sito ANSA.IT. Cristo è tornato nelle aule.....
 
Un TFA
 
 
News - In primo piano
titoloIL CROCIFISSO RESTA A SCUOLA, HA FUNZIONE EDUCATIVA
Crocifisso (Archivio) ROMA - Il crocifisso non va rimosso dalle aule scolastiche perche' ha 'una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni'; si tratta infatti di un simbolo 'idoneo ad esprimere l' elevato fondamento dei valori civili' (tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti, etc) che hanno un'origine religiosa e 'che sono poi i valori che delineano la laicita' nell'attuale ordinamento dello Stato'.

A pronunciare la parola definitiva sulla presenza sul crocifisso nelle aule scolastiche e' il Consiglio di Stato, che con una lunga e articolata sentenza ha respinto il ricorso di una donna finlandese, Soile Lautsi, che chiedeva la rimozione del simbolo cristiano dalla scuola media frequentata dai suoi figli ad Abano Terme (Padova) e che ora, amareggiata, parla di una decisione 'filosofica e non giuridica'.

In diciannove pagine, i giudici della sesta sezione di Palazzo Spada (presidente Giorgio Giovannini, estensore Giuseppe Romeo), fissano importanti paletti per definire - perlomeno sul piano giuridico, se non su quello politico e culturale - una 'querelle' che va avanti ormai da tre anni. Da quando, cioe', nel 2003 il presidente dell'Unione musulmani d'Italia, Adel Smith, fece ricorso al tribunale dell'Aquila per chiedere (e in un primo momento ottenere) la rimozione del crocifisso dalla scuola elementare di Ofena frequentata dai suoi figli. A seguire, i ricorsi al Tar del Veneto della mamma di Abano Terme e la battaglia contro il crocifisso del giudice del tribunale di Camerino Luigi Tosti (per questo sospeso dalle funzioni e dalla stipendio).

Per spiegare che il principio di laicita' dello Stato non e' contraddetto dalla presenza del crocifisso nelle scuole, il Consiglio di Stato premette: 'La laicita', benche' presupponga e richieda ovunque la distinzione tra la dimensione temporale e la dimensione spirituale e fra gli ordini e le societa' cui tali dimensioni sono proprie, non si realizza in termini costanti e uniformi nei diversi Paesi, ma, pur all'interno della medesima 'civilta' ', e' relativa alla specifica organizzazione istituzionale di ciascuno Stato, e quindi essenzialmente storica, legata com'e' al divenire di questa organizzazione'.

Insomma, diverso e' il principio di laicita' britannico da quello francese, statunitense e italiano. Premesso cio', il ragionamento dei supremi giudici di Palazzo Spada si snoda in questo modo: e' 'evidente' che il crocifisso e' 'un simbolo' che puo' assumere diversi significati, a seconda di dove e' posto: in un luogo di culto e' 'esclusivamente' un simbolo religioso, mentre in una sede non religiosa, come la scuola, puo' svolgere, 'anche in un orizzonte 'laico'', una 'funzione simbolica altamente educativa'. Quale? ' E' evidente che in Italia il crocifisso - afferma il Consiglio di Stato - e' atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l' origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua liberta' di autonomia della sua coscienza morale nei confronti dell'autorita', di solidarieta' umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civilta' italiana'.

Insomma, il crocifisso nelle aule scolastiche non puo' essere considerato un 'suppellettile, oggetto di arredo', ne' un 'oggetto di culto'; piuttosto - si legge nella sentenza - e' 'un simbolo idoneo ad esprimere l' elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi i valori che delineano la laicita' nell'attuale ordinamento dello Stato'.

E mentre l'Eurispes rende noto che l'80,3% degli italiani si dice favorevole all'esposizione del crocifisso nelle scuole e nelle istituzioni statali, esultano i parlamentari e i ministri della Cdl. 'Anche i non credenti, quando conoscono e amano la cultura italiana, vedono nel crocifisso il simbolo di elevati valori umani', afferma il ministro dei Beni Culturali, Rocco Buttiglione (Udc).'Finalmente una sentenza che pone fine a una polemica lunga e inutile', dice il sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli (Fi). Tra le fila di An la sentenza viene definita di 'significato morale essenziale' (Maurizio Gasparri), 'rilevante nella misura in cui contribuisce a non farci incamminare sulla strada della legge francese' (Riccardo Pedrizzi). Per il ministro della Riforme Roberto Calderoli (Lega) la decisione del Consiglio di Stato 'rappresenta la vittoria del buonsenso e dei nostri valori che, oltre che cristiani, sono valori di civilta' '.

L'unica voce di dissenso e' quella della Rosa nel Pugno: Enrico Boselli ritiene 'non sostenibile dal punto di vista dell'evidenza e della logica' la tesi del Consiglio di Stato. Parla di 'giorno triste per tutti' Silvio Viale, presidente della Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro della direzione nazionale della Rosa nel Pugno, che con ironia afferma: 'La prossima volta il Consiglio di Stato stabilira' che il card. Ruini e' il simbolo dell'uomo laico'.
 
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Ed ecco ancora:

DIRITTO AMMINISTRATIVO, DIRITTO COSTITUZIONALE, DIRITTO ECCLESIASTICO:
CONSIGLIO DI STATO: IL CROCIFISSO ESPRIME L'ELEVATO FONDAMENTO DEI VALORI CIVILI

Con una lunga e argomentata pronuncia il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla legittimità della esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, disposto dalle autorità competenti in esecuzione di norme regolamentari.

Diversi sono i passaggi della Decisione che meritano particolare attenzione.

I Giudici del Consiglio di Stato si soffermano sulle diverse accezioni del principio di laicità, a seconda dell'ordinamento in considerazione: "non v'è dubbio che in un modo vada inteso ed opera quel principio nell'ordinamento inglese, laico, benché strettamente avvinto alla chiesa anglicana, nel quale è consentito al legislatore secolare dettare norme in materie interne alla chiesa stessa (esempio relativamente recente è dato dalla legge sul sacerdozio femminile); in altro modo nell'ordinamento francese, per il quale la laicità, costituzionalmente sancita (art. 2 Cost. del 1958), rappresenta una finalità che lo Stato potrà perseguire, e di fatto ha perseguito, anche con mortificazione dell'autonomia organizzativa delle confessioni (lois Combes) e della libera espressione individuale della fede religiosa (legge sull'ostensione dei simboli religiosi); in altro modo ancora nell'ordinamento federale degli Stati Uniti d'America, nel quale la pur rigorosa separazione fra lo Stato e le confessioni religiose, imposta dal I emendamento alla Costituzione federale, non impedisce un diffuso pietismo nella società civile, ispirato alla tradizione religiosa dei Padri pellegrini, che si esplica in molteplici forme anche istituzionali (da un'esplicita attestazione di fede religiosa contenuta nella carta moneta - in God we trust -, al largo sostegno tributario assicurato agli aiuti economici elargiti alle strutture confessionali ed alle loro attività assistenziali, sociali, educative, nell'orizzonte liberal privatistico tipico della società americana); in altro modo, infine, nell'ordinamento italiano, in cui quel simbolo linguistico serve ad indicare reciproca autonomia fra ordine temporale e ordine spirituale e conseguente interdizione per lo Stato di entrare nelle faccende interne delle confessioni religiose (artt. 7 e 8 Cost.); tutela dei diritti fondamentali della persona (art. 2), indipendentemente da quanto disposto dalla religione di appartenenza; uguaglianza giuridica fra tutti i cittadini, irrilevante essendo a tal fine la loro diversa fede religiosa (art. 3); rispetto della libertà delle confessioni di organizzarsi autonomamente secondo i propri statuti purché non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano (art. 8, 2° co.), e per tutti, e non solo per i cittadini, tutela della libertà in materia religiosa, e cioè di credere, non credere, di manifestare in pubblico o in privato la loro fede, di esercitarne il culto (art. 19); divieto, infine, di discriminare gli enti confessionali a motivo della loro ecclesiasticità e del fine di religione o di culto perseguito (art. 20). Dalle norme costituzionali italiane richiamate dalla Corte per delineare la laicità propria dello Stato si evince, inoltre, un atteggiamento di favore nei confronti del fenomeno religioso e delle confessioni che lo propugnano, avendo la Costituzione posto rilevanti limiti alla libera esplicazione della attività legislativa dello Stato in materia di rapporti con le confessioni religiose; attività che potrà praticarsi ordinariamente soltanto in forma concordata sia con la religione di maggioranza sia con le altre confessioni religiose (art. 7, 2° co., e art. 8, 3° co.)".

Tutto ciò per concludere che: "la laicità, benché presupponga e richieda ovunque la distinzione fra la dimensione temporale e la dimensione spirituale e fra gli ordini e le società cui tali dimensioni sono proprie, non si realizza in termini costanti nel tempo e uniformi nei diversi Paesi, ma, pur all'interno di una medesima "civiltà", è relativa alla specifica organizzazione istituzionale di ciascuno Stato, e quindi essenzialmente storica, legata com'è al divenire di questa organizzazione (in modo diverso, ad esempio, dovendo essere intesa la laicità in Italia con riferimento allo Stato risorgimentale, ove, nonostante la confessionalità di principio dello stesso, proclamata dallo Statuto fondamentale del Regno, furono consentite discriminazioni restrittive in danno degli enti ecclesiastici, e con riferimento allo Stato odierno, sorto dalla Costituzione repubblicana, ed ormai non più confessionale, ove però quelle discriminazioni non potrebbero aversi)".

E ancora: "È evidente che il crocifisso è esso stesso un simbolo che può assumere diversi significati e servire per intenti diversi; innanzitutto per il luogo ove è posto. In un luogo di culto il crocifisso è propriamente ed esclusivamente un "simbolo religioso", in quanto mira a sollecitare l'adesione riverente verso il fondatore della religione cristiana. In una sede non religiosa, come la scuola, destinata all'educazione dei giovani, il crocifisso potrà ancora rivestire per i credenti i suaccennati valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo) valori civilmente rilevanti, e segnatamente quei valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile. In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte "laico", diverso da quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni".

Ed ecco il cardine della pronuncia: "in Italia, il crocifisso è atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l'origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana. Questi valori, che hanno impregnato di sé tradizioni, modo di vivere, cultura del popolo italiano, soggiacciono ed emergono dalle norme fondamentali della nostra Carta costituzionale, accolte tra i "Principi fondamentali" e la Parte I della stessa, e, specificamente, da quelle richiamate dalla Corte costituzionale, delineanti la laicità propria dello Stato italiano.

Il richiamo, attraverso il crocifisso, dell'origine religiosa di tali valori e della loro piena e radicale consonanza con gli insegnamenti cristiani, serve dunque a porre in evidenza la loro trascendente fondazione, senza mettere in discussione, anzi ribadendo, l'autonomia (non la contrapposizione, sottesa a una interpretazione ideologica della laicità che non trova riscontro alcuno nella nostra Carta fondamentale) dell'ordine temporale rispetto all'ordine spirituale, e senza sminuire la loro specifica "laicità", confacente al contesto culturale fatto proprio e manifestato dall'ordinamento fondamentale dello Stato italiano".

In conclusione: "si deve pensare al crocifisso come ad un simbolo idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi i valori che delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato. Nel contesto culturale italiano, appare difficile trovare un altro simbolo, in verità, che si presti, più di esso, a farlo".

(Consiglio di Stato - Sezione Sesta Giurisdizionale, Sentenza 13 febbraio 2006, n.556).

 

O.S.M.T.J. ORDRE SOUVERAIN ET MILITAIRE
DU TEMPLE DE JERUSALEM

Gran Precettoria della Lingua d'Italia

sede legale Montevecchia Lecco

 

 
 

Terre d'Italia, 18 Marzo 2004 e.v. - 886 a.O.

COMUNICATO UFFICIALE DELL'ORDINE del TEMPIO SULLA DISCENDENZA

L'O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militare du Temple de Jérusalem - Gran Priorato della Lingua d·Italia, Associazione Culturale Senza Scopo di Lucro, reg. n° 3087 con sede in Montevecchia Lecco, in accordo con i propri Statuti e Regolamenti, è giunta dopo 2 anni di ricerche e di Studi, coadiuvati dallo Studioso di Storia Templare, il Cav. Luciano Sciandra di Roma, che ha fornito la documentazione e  ci ha consentito di imboccare i giusti e tortuosi sentieri che hanno condotto, infine, alla certezza di aver finalmente ritrovato l'Ultimo

 GRAN MAESTRO DELL'ORDRE SOUVERAIN ET MILITAIRE
DU TEMPLE DE JERUSALEM O.S.M.T.J. che è attualmente
l'unico e regolare Ordine discendente dalle Antiche Tradizioni

Nel lontano 1965, l'allora  Gran Maestro

S.E. CONSTANTIN dott. PLATOUNOFF

regolare successore del (1830)  GM Bernard-Raymond Fabrè Palaprat  che nel 1804 rifondò l'Ordine del Tempio,

aveva nominato, con regolare Investitura e Bolla datata 18 marzo 1965, 

Son Altesse Sérénissime,
Monseigneur le Comte Pierre PASLEAU de CHARNAY,
Duc et Prince de Surmont-Charnay,
Prince du Saint-Empire Romain
 
 
L'O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militare du Temple de Jérusalem - Gran Priorato della Lingua d’Italia reg. n° 3087 con sede in Montevecchia Lecco
 
VISTA


Bolla del 18 marzo 1965

 
la valida Documentazione all'uopo raccolta   RICONOSCE   quale Unico Gran Maestro del nostro rispettabile ordine O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem
 
SAS Monseigneur le Comte Pierre PASLEAU de CHARNAY,
Duc et Prince de Surmont-Charnay,
Prince du Saint-Empire Romain
 

che nell'a.D. 1985 - 867 a.O. aveva provveduto a chiudere l'Ordine in sé stesso a causa delle defezioni e tradimenti della Carta dell'Ordine che hanno prodotto una miriade di gruppuscoli sedicenti templari e, contemporaneamente, un uguale numero di sedicenti Gran Priori, Gran Maestri, Gran Siniscalchi, Gran Maniscalchi ed altro che non hanno assolutamente alcuna autorità o autorizzazione ad operare da parte dell'O.S.M.T.J. il cui unico Rappresentante, per le Terre d'Italia, è

O.S.M.T.J. Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem

 Gran Priorato della lingua d'Italia

 n° 3087 di registrazione presso lo stato italiano e con Sede Ufficiale in Montevecchia Lecco.

In un'ottica di un vero Ecumenismo Templare l'O.S.M.T.J. opererà affinché tutti questi Ordini possano un giorno riconoscersi in un'unica Grande Associazione di Cavalieri Templari con un'unico fine: la continuazione vera ed assoluta dei Giusti Valori del Tempio e della Carità Umana.

Il presente comunicato viene emesso per conoscenza generale ed a tutti i Media Italiani, Belgi e del Mondo tutto.

Un Triplice Fraterno Abbraccio

O.S.M.T.J. Gran Priorato della Lingua d'Italia

 Il Presidente Gran Commendatore

Il Cancelliere

Il Precettore

La Segreteria, i Grandi Ufficiali, gli Ufficiali, i Commendatori, i Chevalier de l'Ordre  tutti.

 

 

 

 
Il Fratello Mario e l'Unico Referente
E quei minuti hanno ripercorso la Storia...

Nel 1118 (1101/1103) Ugo de Pagani ed i suoi 8 (9) Cavalieri iniziarono la nostra Storia. Da allora sono successe veramente tante  cose. Ma la fedeltà ed il riferimento spirituale al Papa di Roma, per noi Templari, non è stata mai in discussione. Stavolta, però, Giovanni Paolo II° ha in verità incarnato il Sogno Templare di unione e rispetto tra i Popoli e le Religioni. Lui è il nostro primo Cavaliere dell'era moderna. Il Suo insegnamento è nei nostri cuori ed il Suo Sogno di Pace camminerà per sempre nella mente e nelle gambe di ogni Templare, come un alito di vento lo porteremo attraverso il mondo, in ogni tempo ed in ogni luogo. Come da sempre, il nuovo Papa, Benedetto XVI°, può contare su di noi e sulla parola di Pace e fratellanza che vorrà affidarci. Un tempo consacrammo la nostra vita alla difesa di Gesù Cristo ed al Papa. Allora, attraverso la nostra Vita, il nostro Sangue e le nostre Spade. Oggi, attraverso la nostra Vita e le nostre Opere.

I Cavalieri Templari Ti onorano e ti salutano Santo Padre. Eterna Vita a Te, Vicario di Cristo, Padre Santo.

Martedì 5 aprile, verso le nove di sera il nostro Mantello dell'Ordine si è poggiato sul pavimento Vaticano, davanti al nostro Unico Referente, Papa Giovanni Paolo II°, per renderGli l'estremo omaggio. L'ultimo saluto su questa madre terra. Un nostro Fratello è andato con estrema riverenza ed estremo amore ad inginocchiarsi davanti a Lui, come nei tempi antichi. Lì, inginocchiato, in quei lunghi minuti il tempo ha ripercorso la Storia. Sono stati brividi di Luce e d'Amore intrisi di un'intesa e di una sintonia Mentale Superiore che stringeva l'uno all'altro: il Papa ed i Suoi Cavalieri. Il fratello Cavaliere, da noi delegato, cha ha varcato le Porte Vaticane per rappresentare l'Ordine Osmtj, pur potendo, forse, accedere per vie preferenziali, ha fatto, per disposizioni del nostro Magistero, il percorso insieme a tutti i Pellegrini con il suo mantello sul braccio, come si conviene ad un Povero Cavaliere dei Cristo. Ma, ad un tratto, dopo oltre dieci ore di fila in piedi senza mai sedersi e mancandone probabilmente altre quattro o cinque ancora, un Disegno Superiore ha voluto che il nostro Fratello giungesse al cospetto della Santa Salma del nostro Papa attraverso il tragitto preferenziale riservato ai Diplomatici ed ai Religiosi autorizzati che porta verso una seconda entrata, più larga e libera. Il cammino del giovane Templare pellegrino verso il Vicario di Cristo si era inaspettatamente e misteriosamente spianato. Si avvia con tutto l'amore che ha nel suo cuore a rendere omaggio come Uomo e Cavaliere dell'Ordine alla Santa Salma del suo Papa ed a compiere la sua Missione. Nessuno sa chi è ma tutti lo invitano a passare, anche le Guardie Svizzere. E' un'emozione continua, qualcosa di mistico e sovrannaturale. Il giovane Templare entra in San Pietro, sulla soglia bacia il pavimento della Grande Basilica poi si rialza. Sa e sente che deve rendere omaggio al suo Papa come un Cavaliere Templare dei tempi antichi, come nella Storia. Una voce dentro di sè: "Vieni, La preghiera dei Cavalieri Templari è in te.. non avere paura".

Tutto si fà serio ed intensissimo. Intorno al Cavaliere sembra non esistere più nulla. E' appena entrato nella Basilica di san Pietro ed è come avvolto da un limbo di luce e di sintonia filiale col Santo Padre. Il nostro Fratello Cavaliere dispiega con estrema decisione ed amore il suo Mantello Crociato e lo indossa. All'improvviso tutto intorno diventa calmo e sereno, assoluto. Il cavaliere Templare, avvolto del suo Bianco Mantello, attraversa sicuro tutta la Basilica mentre i presenti si fanno leggermente da parte creando quasi un corridoio, unico e privilegiato. Ora, in un'atmosfera di grande rispetto, nel privilegio e nella calma più assoluta riservatagli da Dio, è giunto al capezzale del Santo Padre e lì, il giovane Crociato si inginocchia. Lì ha pregato e lasciato le preghiere di tutti i Crociati suoi Fratelli Templari dell'Osmtj italiani e del Mondo intero e quelle dei giovani Templari  che hanno voluto o avrebbero tanto voluto essere lì, presenti, a pregare per il loro Unico Referente in quei lunghi minuti di grande quanto misteriosa comunione. Nessuno ha interrotto quel intenso legame filiale.

Tutto fa presagire che qualcosa di importante accadrà in futuro. Ci sono emozioni e case accadute in quei lunghi momenti che hanno creato un filo con la Storia, creando la stessa magia, lo stesso Amore e la stessa Devozione e riverenza come negli anni di luce d'amore tra i Poveri Cavalieri di Cristo ed il loro Riferimento in terra, il Papa. Davanti al Papa il Cavaliere Templare si inginocchia. Come nella Storia, al capezzale di Giovanni Paolo II°, il nostro Fratello Cavaliere, delegato dall'Osmtj, si è inginocchiato portando il saluto di tutto l'Ordine. il Mantello Bianco con la Croce Vermiglia è risceso di nuovo, come nei tempi antichi, fino a toccare e poi adagiarsi sui pavimenti Vaticani, a coprire il Cavaliere Crociato inginocchiato davanti al suo Papa.

da Cales