La rappresentanza dell'Ordine dei Templari con Don Enrico
Sono arrivati da diversi punti dello Stivale per assistere e partecipare alla
ricorrenza di San Bernando, loro patrono, che si è celebrata a Montevecchia
nella serata di martedì 20, presso la storica chiesina dedicata al santo. E la
loro presenza non è di certo passata inosservata ai molto fedeli lì riuniti,
stipati a decine nello spazio raccolto delle quattro mura antiche celebrate da
Giuseppe Sgobbi nel suo libro.
Alberto Zampolli, Gran Maestro dell'Ordine Internazionale. Sullo sfondo,
l'affresco di San Bernardo
Sei componenti dell'Ordine dei Cavalieri Templari O.S.M.T.J., acronimo di "Ordre
Souverain et Militaire du Temple de Jèrusalem", hanno partecipato alla funzione
celebrata da Don Enrico Radaelli; tra loro era presente Alberto Zampolli, il
47esimo Gran Maestro dell'Ordine Internazionale, "il
primo Maestro di nazionalità italiana dopo ben 800 anni",
ci ha spiegato lui stesso dicendosi onorato dell'importante carica. Con lui e
gli altri cavalieri provenienti da Bologna, Milano e diverse città italiane,
c'era anche Floriana Toreli, Gran Siniscalco dell'Ordine Templare.
"Siamo venuti qui perché ci spostiamo nelle località in cui si celebra San
Bernardo, nostro patrono poiché fu colui che diede la regola al nostro ordine, e
tra poco ci sposteremo a Praga per una grande cerimonia. Siamo un ordine
internazionale e molto numeroso".
Eccoli dunque fare una tappa d'obbligo sul colle montevecchino, spiegando che
la loro religione abbraccia chiunque creda in Dio e sia desideroso di scoprire
questo fascinoso "ceppo" religioso, e scambiare qualche parola con la comunità
del paese. Impossibile non notare la loro presenza, per via delle candide e
lunghe tuniche recanti la croce rossa dei Templari.
Una festa "insolita", data questa presenza forse inaspettata ai più, è stata
quest'anno quella dedicata a San Bernando. La tradizione non ha però ceduto il
passo alla novità, e anche sta volta la pesca di beneficienza e l'anguriata
offerta da Lele e Giulio Maggioni, hanno saputo allietare la serata subito dopo
la funzione, complice il solito meraviglioso panorama che si gode affacciandosi
dalla chiesina, puntando il naso all'orizzonte o verso l'alto sul cielo
stellato.
Dopo la messa il signor Sgobbi, illustre intenditore delle ricchezze e dei
tesori della chiesina di San Bernando, non ha mancato di spiegare ai curiosi
qualche segreto nascosto tra queste quattro mura antichissime.