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Richiesta di Riabilitazione Vaticana per l'Antico Ordine del Tempio

  L'Ordine O.S.M.T.J., nella Sua qualità di Associazione Templare regolarmente registrata in Italia con il n° 3087, chiede al Vaticano di voler benevolmente prendere in considerazione la possibilità di Riabilitare la Memoria Storica del nostro Glorioso  Ordine Antico, gravemente compromessa dalla "Damnatio Memoriae" del 1307, in quanto, dopo la presentazione in Sede Vaticana della cosiddetta "Pergamena di Chinon" contenete l'assoluzione dei massimi Esponenti dell'Ordine del Tempio, non ha più alcuna ostativa, seria e legale, un eventuale riconoscimento, non dell'Ordine attuale che neppure lo chiede, ma dell'Innocenza dell'Antico Ordine stesso.

La richiesta non è motivata da alcun interesse economico; infatti l'Ordine attuale non ha alcuna intenzione, né potrebbe averla come da sempre dichiarato ufficialmente, di riavere ciò che alcuni sedicenti ordini templari fuoriusciti dall'O.S.M.T.J., vanno da tempo scrivendo in più occasioni: i beni dell'Ordine! Sia chiaro fin da subito.

L'Ordine O.S.M.T.J. si è attivato da ormai molti anni per raggiungere questo obiettivo degno e dovuto.

O.S.M.T.J.

Il Reggente Internazionale dell'Ordine

Fr. G.C.C. Alberto Zampolli

Terre d'Italia, 01 Agosto 2008 a.D. - 890 a. O.

Lettera già inviata al Santo Padre

Maison Chevetaine, 18 Marzo  2006-888 

Beatissimo e Santissimo  Padre,

A seguito dei reiterati tentativi di richiesta di revisione del processo nei confronti dell’Ordine e dei suoi Dignitari, indirizzati alla Vostra Persona ed operati da sedicenti gruppi “Templari”, peraltro dissociati dal nostro Ceppo Originale fin dal 1945, nel tentativo di approdare a qualche forma di riconoscimento istituzionale, rivolgendomi con deferenza e umiltà Cristiana all’Unico Referente al quale l’Ordine sia rimasto Fedele fin dal principio, onorando la volontà degli antichi Fratelli e la Regola di San Benedetto e di San Bernardo, sono a trasmettere una doverosa nota di chiarimento.

L’OSMTJ, Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem (denominazione adottata dal Convento Magistrale nel 1932), erede per successione legittima dell’istituzione pubblicamente ufficializzata nel 1804 a Parigi, successivamente alla sospensione dell’Ordine nel Concilio di Vienne, ed all’assoluzione, nell’iter processuale a suo tempo attivato, dei suoi Dignitari, compreso S.E. il Maestro dell’Ordine Jacques de Molay, non ritiene necessaria alcuna procedura di revisione del processo in quanto anacronistica rispetto all’evoluzione storico-istituzionale degli organismi coinvolti e priva di significato, visto l’esito già conseguito

Dalla sospensione in poi l’Ordine, pur essendo stato privato delle Referenze Spirituali collegate alla Santa Sede, ha mantenuto estremamente chiare le proprie coordinate teologiche nella più completa osservanza del Simbolo Niceno-Costantinopolitano

Nel contempo, l’Ordine del Tempio ha provveduto, per quanto ridotto ad operare in modo riservato sino al 1804, a conservare la successione affidata ai Maestri dell’Ordine o ai loro Delegati (facoltà prevista nella Regola originaria) anche laici, non in pienezza di funzioni, ma quale Dignità collegata al titolo di Maestro. 

Analogamente, non potendo più svolgere le funzioni monastico-cavalleresche, per fedeltà ai principi della propria Tradizione, si è convertito in un “secondo ordine” (Cavalieri Professi) ed in un “terz’ordine” (Cavalieri Secolari), rinunciando alla dimensione sacerdotale in attesa di un tempo in cui si possa raccogliere ciò che era stato disperso. 

Mi sia consentito ribadire a Vostra Santità, che l’Ordine ha assunto una posizione coerente con la propria storia e tradizione, che trova il proprio fulcro nell’ortodossia della Fede, ed ha sviluppato nel contempo una sensibilità profonda sul piano etico e teologico, in assenza della dimensione sacerdotale ma non certamente di quella ecclesiale e conciliare. 

Dopo aver preso le dovute distanze (già dal 1833) dalla deviazione “gioannita” di Fabré-Palaprat, al nostro interno abbiamo mantenuto e manteniamo un atteggiamento di Vera Fraternità, pur nell’assenza di una Casa comune nella quale radunarci.  

Nei momenti che precedono i Capitoli, celebrati sempre in una Chiesa e durante il Santo Sacrificio della Messa, facciamo tesoro della Tradizione, che ci insegna a pregare e a meditare secondo le Ritualità Orientali ed Occidentali, nelle quali è sempre presente il Nome della Santità Vostra.

Allo stato attuale l’O.S.M.T.J. mantiene, come sempre ha fatto nei secoli, l’obbedienza al Magistero della Chiesa, in tutte le sue istanze e forme.  

Il nostro Ordine si propone quale interlocutore, nella ricerca e nel perseguimento di ogni  efficace collaborazione, con i referenti spirituali previsti dalla Regola, che possa sfociare, non tanto in una riabilitazione ufficiale, ma nella Benedizione da parte della Santità Vostra all’intero Ordine ed al suo operato.

Non è mai stato nostro uso fare vanto e sfoggio delle insegne dei Poveri Cavalieri di Cristo: la Regola lo vieta!

Siamo abituati a dire ogni giorno, dopo aver adempiuto nel Silenzio ad ogni nostro dovere che “siamo servi inutili” come ci insegna il Vangelo, ma altrettanto siamo abituati a porre davanti ad ogni nostro operato l’insegnamento tracciato dalla Santa Mano dell’Evangelista Giovanni “ut omnes unum sint”. 

Operare, sotto la Benedizione del Papa di Roma e dei Patriarchi Orientali, potrebbe essere identificato non solo come il punto di arrivo di un Cammino che parte da un’antica Casa comune, ma anche il punto di partenza per una collaborazione concordata e concertata per contribuire a riportare l’Unità nei Credenti in Cristo. 

Con tutto l’Amore, posso confermare alla Santità Vostra che l’Ordine intende affrontare questo Cammino con animo volto al Servizio ed alla collaborazione nel difficile cammino per l’Ecumenismo, totalmente rispettoso della Volontà di Dio, che per Opera del Santo Spirito ha posto la Vostra Persona a Capo della Chiesa Cattolica e Apostolica Romana. 

Nel nome della Santissima Trinità e sotto lo sguardo della Santa Madre, Prego Vostra Santità di voler accettare il saluto di un Figlio, Fratello nella Fede, che si china alla Vostra Santa Mano Benedicente. 

Fr. Alberto Zampolli 

Per Grazia Magistrale e Per Volontà del Convento 

Luogotenente Magistrale - Reggente dell’Ordine

                                                                             

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da Gloriam

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