Terrasanta
dal 11 al 15 giugno 2011
Un'altra grande esperienza che vale sempre la pena di essere vissuta!
Un ritorno a casa sempre emozionante…
Ancora una volta di ritorno da dove tutto ebbe inizio, proverò a
riassumere quanto abbiamo avuto l’onore ed il piacere di condividere
in questi pochi ma intensissimi giorni, sia a beneficio dei Fratelli
che non hanno potuto accompagnarci, sia per fare ordine tra il
turbinio di emozioni e ricordi che ancora avvolge l’animo di chi
invece era presente.
Diciassette i Cavalieri componenti questa nuova spedizione: S.E. il
Gran Maestro C.G.C. Fr. Alberto Zampolli, S.E. il Gran Maresciallo
di Oriente ed Occidente Fr. Luca Vescovi, S.E. il Precettore di
Gerusalemme Fr. Marco Segatori, S.E. il Precettore del Centro – Sud
Fr. Franco Simeone, il Commendatore di Gerusalemme Fr. Giuseppe
Salvatori, il Commendatore di Roma Fr. Gianluca Colaiacomo, il
Commendatore della Mons Gebel Sr. Elisabetta Cimino, il Fr. Comm.
Giulio Saponaro, il Messaggerius Ordinis, i
Fr.lli Chev. Pierangelo Raineri, Pietro Barone, Angelo Gurnari,
Giuseppe Giugno, Alfio Zappalà, Salvatore Borzì e la Sr. Chev.
Carmela Marletta (accompagnata dal marito Francesco, valido supporto
ed ottimo compagno di viaggio), oltre al Padre Comboniano Claudio
Crimi, ospiti come sempre della Casa Mater Misericordiae sul Monte
degli Ulivi, sede della Precettoria di Gerusalemme. Al nostro fianco
l’immancabile Uri, guida preziosa e amico all’Ordine.
Non appena arrivati, nel pomeriggio di sabato 11 giugno,
immediatamente una sosta su un punto panoramico per rimanere
ammaliati dai colori e dalle luci della città vecchia. Dopo cena,
nonostante la stanchezza, impossibile resistere alla tentazione di
varcare una delle antiche porte ed arrivare fino al Muro del Pianto,
luogo di immensa suggestione soprattutto la sera.
La mattina seguente, dopo la S. Messa in divisa nella cappella del
convento, la visita all’Orto del Getsemani (che abbiamo potuto
attraversare eccezionalmente), alla Basilica dell’Agonia, alla Tomba
di Maria ed alla Grotta del Getsemani; poi il privilegio di
ritrovarci proprio nel giorno di Pentecoste sul Monte Sion proprio
nel luogo individuato come il Cenacolo. Una volta pranzato in un
ristorantino con vista panoramica già sperimentato in passato, un
momento molto particolare e toccante: la visita allo Yad Vashem, il
Museo dedicato all’Olocausto. Tutti noi abbiamo sentito parlare,
discutere e sproloquiare su uno dei più grandi drammi della storia,
ma l’allestimento museale curato sin nei minimi dettagli colpisce
sicuramente più di ogni discorso o articolo, inducendo a riflettere
sugli abissi cui può arrivare la crudeltà e follia umana e lasciando
un segno indelebile nel cuore di ognuno.
Al mattino seguente, uno degli appuntamenti fissi e più importanti
dei nostri pellegrinaggi:alle 5.30 in punto, trasferimento al Santo
Sepolcro per la celebrazione della Santa Messa nell’edicola che
custodisce le sacre pietre: chiusa la porta, dentro restano i
Fratelli, fuori tutto il mondo; quando usciamo, come al solito, i
fedeli in attesa ci guardano sorpresi ma ammirati da uno spettacolo
che sembra appartenere ad altri tempi … e forse è veramente così.
Poi nuovamente in corteo all’interno della Basilica fino alla
Cappella di Sant’Elena, ove nel cuore della Basilica facciamo
risuonare il “Non nobis”.
Come già detto in precedenti resoconti, basterebbe questa esperienza
per poter tornare a casa più che soddisfatti, ma altri eventi di
fondamentale importanza e prestigio per l’Ordine ci attendevano.
La stessa mattina siamo stati infatti ricevuti dal Custode di Terra
Santa in persona, Padre Pizzaballa, al quale S.E. il Gran Maestro ha
illustrato l’attività dell’Ordine, facendogli omaggio del nostro
libro fotografico e di due antiche monete templari.
Lasciata la sede francescana, ci siamo quindi recati presso il
vicino Collegio Spagnolo, un’istituto scolastico per bambine e
ragazze indigenti dai 4 ai 18 anni, gestito da un manipolo di suore
coraggiose, guidate dalla madre superiora Sr. Marta, cui abbiamo
consegnato la nostra offerta sia economica, sia materiale (penne,
matite, cancelleria, cerotti, etc.; un plauso particolare ai
Fratelli e Sorelle siciliani per il quantitativo di materiale
esportato!). Commovente ed eroica l’azione ecumenica e di
integrazione portata avanti nel collegio dove convivono etnie e
religioni diverse: esempio e stimolo anche per noi Templari. Dopo il
rinfresco offertoci (quanto mai gradito, avendo saltato la colazione
per i numerosi e stringenti impegni del mattino), ci siamo salutati
ripromettendoci di tornare presto con nuovi aiuti. E allora via di
corsa verso la Spianata delle Moschee, dove ci attendeva l’ennesima
chicca (anche se già assaporata da molti di noi): la visita
eccezionale (perché trattasi di luoghi generalmente interdetti ai
non musulmani) all’interno della Moschea di Al-Aqsa e della Cupola
della Roccia. E’ appena il caso di ricordare che sotto la Moschea di
Al-Aqsa si trova il punto esatto dove tutto ebbe inizio secondo la
tradizione, ovverosia le Scuderie di Re Salomone, luogo ancora
inaccessibile (ma verrà anche il suo momento, parola di
Precettore…). Indescrivibili le sensazioni nel trovarsi in due dei
siti più sacri per l’Islam, ma soprattutto nel calpestare le stesse
pietre che videro i primi passi dei nostri antichi Fratelli.
Assorbita l’ennesima emozione e rigeneratici con un lauto pasto,
abbiamo avuto l’onore di essere guidati da Padre Eugenio Alliata
(notissimo studioso ed archeologo francescano) all’interno del
complesso della Flagellazione e dello Studium Biblicum Franciscanum
(con annesso museo ricchissimo di reperti di varie epoche), per poi
proseguire con il percorso e l’illustrazione delle stazioni della
Via Crucis fino al S. Sepolcro. Qui, indossati nuovamente i bianchi
mantelli, ci siamo uniti (con le esigue forze rimaste) alla
suggestiva processione dei Frati Minori all’interno della Basilica.
Esausti, ma felici, siamo infine rientrati in convento per la cena.
Il programma del martedì prevedeva il sopralluogo ai Corni di Hattin,
in Galilea (circa tre ore di viaggio) e lungo il percorso abbiamo
sostato a Cafarnao, sulle sponde del lago di Tiberiade (la zona dove
predicò Gesù), visitando un’antica sinagoga e la casa di Pietro:
emozionante la consapevolezza che in quei luoghi vi è la certezza
che il Cristo ed i suoi discepoli radunassero i primi cristiani.
Giunti sul sito della battaglia forse più tragica per la storia del
nostro Ordine (unitamente alla caduta di Acri), ci siamo incontrati
con l’autorità israeliana dei parchi (competente per le
autorizzazioni relative all’iniziativa che ci accingiamo a
realizzare); il confronto è stato molto costruttivo ed ha permesso
di porre le basi per raggiungere l’obiettivo prefissato; tra qualche
mese un nuovo incontro permetterà di formalizzare e precisare i
termini dell’opera (maggiori dettagli verranno forniti in via
riservata).
Al rientro alla base, dopo cena, il tradizionale Capitolo (il primo
in Terra Santa della neonata Commenda Jèrusalem) ha suggellato la
nostra permanenza: visibile l’emozione nelle parole di tutti i
Fratelli e Sorelle nel commentare un’esperienza straordinaria.
L’invito e l’auspicio è che siano sempre più Cavalieri a
condividerla: in queste sacre terre c’è bisogno dell’aiuto di tutti
a maggior gloria dell’Ordine e di nostro Signore.
Mercoledì 15 è stato giorno di rientro alle rispettive sedi, da
giovedì in poi sarà il tempo dei ricordi e della nostalgia…
A presto riabbracciarci a Gerusalemme!
Non nobis Domine…
Il Precettore di Gerusalemme
Fr. Comm. Marco Segatori
Donne a
Gerusalemme
11
Giugno 2011, il giorno tanto atteso era arrivato, Gerusalemme, un
viaggio che mi avrebbe riportato indietro nel tempo, avrei potuto
rivivere i luoghi che il Vangelo mi aveva raccontato e avrei potuto
camminare lì dove le orme dei miei Fratelli Templari sembravano
essere impresse sulle strade lastricate della città di Gerusalemme
.
Aeroporto di Roma e
l’incontro con i fratelli, un caldo abbraccio qualche battuta
nell’attesa di imbarcare sul volo che ci avrebbe portati a Tel Aviv.
Una volta arrivati, all’uscita dell’ aeroporto, ci attende un
pulmino che ci avrebbe condotti a Gerusalemme, pensavo ci fosse un
caldo soffocante e invece l’aria era fresca anche se il sole
picchiava forte. Il tragitto attraverso l’autostrada, mi ha dato la
possibilità di osservare il paesaggio attraverso il finestrino, e
con il sorriso sulle labbra notai che il panorama era uguale a
quello che ero abituata a vedere nella mia terra , la Sicilia,
quella bellissima macchia mediterranea, i colori degli alberi di un
verde intensissimo. Mi ritrovo a sorridere e a pensare “ Tanta
strada per vedere ciò che vedo a casa”. Sbagliavo, dovevo solo avere
un po’ di pazienza e avrei scoperto una Gerusalemme stupenda, una
visione di quella città , la cui terra era intrisa di sangue e di
lacrime, ma aveva gioito al passaggio del Messia. Gerusalemme,
bella da togliere il fiato.
Ogni fratello che
era stato lì tante volte prima di allora, cercava di spiegare al
meglio ogni luogo e ogni pietra, ogni chiesa e ogni tratto di quei
monti prendeva un nome e viveva una storia .
Ma in tutto questo e
in tutte le emozioni che ho provato e che ancora non riesco ad avere
chiare in me, desidero raccontarvi anche se brevemente, delle Donne
di Gerusalemme. Si, le Donne quelle che accolgono i fratelli e le
sorelle Templari quando ritornano a casa, in Terra Santa.
Posta
nella via di Al Shayyah, strada che percorre la periferia del
quartiere di A Tur, quartiere celebre per i fatti Evangelici e la
solenne Processione delle Palme, qui sorge la casa “ Mater
Misericordie”, situata alle falde del Monte degli Ulivi, dove vi era
il Villaggio di Betania.
Scesi dall’autobus e
scaricato i bagagli, ci accolgono Marta e Annarosa. Si presentano
così molto semplicemente, ci offrono qualcosa da bere per
rinfrancarci dal viaggio e poi giusto poche nozioni per spiegarci
come prendere possesso delle camere e l’ orario per cena. Pensavo
fossero suore, così saluto una di loro con l’appellativo di “
Madre”…. “ Non sono Madre, Marta andrà benissimo”! Nei tre giorni
avvenire, visto l’intenso pellegrinaggio, non ho avuto a
disposizione molto tempo per parlare con loro, ma il lunedì dopo
cena, nonostante fosse stata una giornata faticosa, mi fermo a
parlare con Marta.
Marta entra all’età
di 28 anni, nonostante il disaccordo del padre , entra presso i
Silenziosi Operai della Croce del Cristo un’associazione privata,
riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici che si consacrano
per le mani di Maria e vivono nella pratica dei consigli Evangelici,
donandosi ai malati. Mi racconta che e’ a Gerusalemme da sei anni e
ogni due, torna in Italia, per far visita alla famiglia. Si trova
bene e il da fare non manca, dorme poco e quando può si collega al
computer per lavorare, non ha rinunciato a facebook per amore della
nipote, riesce così a sentirla vicina.
Va a scuola di arabo
insieme ad una delle Suore del Collegio spagnolo, lo comprende, ma
parlarlo e’ proprio difficile, mi spiega che nella casa famiglia
sono in tre sorelle e un giovane Sacerdote. C’e’ Sorella Doà,la più
giovane, che ha qualche problema e per questo vive sulla sedia a
rotelle, ma credetemi, l’ho vista “ Scivolare” per tutta la
struttura con un sorriso sulle labbra che era una gioia guardarla,
e’ lì da quando ha finito gli studi a Roma per entrare
nell’associazione… dovreste vederla con il grembiule che sbriga le
faccende! Sorella Annarosa e’ dal 2000, che viaggia tra l’ Italia e
Gerusalemme, ora si trova in Istituto solo per tre mesi, c’era
bisogno di una Sorella che desse una mano e lei non si e’ tirata
indietro, adora Gerusalemme ed ogni occasione e’ buona per poter
andare a dare una mano.
Non ho voluto far
loro nessuna domanda, mi e’ bastato ascoltare ciò che avevano la
necessità di dirmi, la vita in quei luoghi non e’ semplice e ogni
giorno e’ un nuovo giorno per tutti coloro che hanno bisogno di
loro. Ringraziando Marta per essersi fermata a trascorrere un po’
di tempo con me mi dice : “ io sono bolognese e tu siciliana siamo
simili, due teste dure “ basta pensare che nel loro “ Ordine” ogni
anno rinnovano la promessa di rimanere, e loro, non hanno alcuna
intenzione di rinunciare a donare tutto l’amore che hanno.
Sorella Doà non ama
essere fotografata, ma insieme alle sue Sorelle, affianco alla
statua della Madonna ha deciso che una foto potesse immortalare
l’inizio di una bella amicizia…..e chissà magari poterci
riabbracciare di nuovo.
Un Tfa
Sr. Elisabetta
Le Immagini del Viaggio in Terrasanta
Per la Terra Santa
-
CONTROLLARE IL PASSAPORTO CHE ABBIA UNA SCADENZA MINIMA ALL’1° GENNAIO
2012
-
LA GUIDA E' ISRAELIANA, MOLTO
QUOTATA E SICURA, DI ORIGINE ITALIANA , ED
E’ A CONOSCENZA DI USI E COSTUMI ITALIANI E
CRISTIANI.
- IL
CAPO GRUPPO CHE RISPONDERA’ PERSONALMENTE ALLE AUTORITA’ ISRAELIANE
SARA’
VETERANO DEI LUOGHI.
NOTE
Tenete a portata il presente programma, in modo da rispondere
esaurientemente alle domande delle autorità israeliane (soprattutto
all’aeroporto) riguardo la nostra permanenza, in caso mostratelo.
Comunque vada fate sempre riferimento al capo gruppo.
Sistemazioni presso il convento “ Mater
Misericordiae”, sul Monte degli
Ulivi, Sede dell'Ordine in Israele. Il pranzo ( che verrà pagato di volta in volta) verrà consumato
con scelta del posto , a seconda del
programma di visita giornaliero.
Gli spostamenti avverranno con pulmino da 15 posti condotto dalla stessa
persona che fungerà da guida, che avete
conosciuto, nel suo compenso: guida,autista, affitto pulmino è da
corrispondere anche vitto e alloggio.
In caso di escursione a Betlemme, si effettuerà con guida che parla italiano e
mezzo palestinese, fare attenzione a non far
avvicinare vu cumprà del luogo, c’è rischio
di furti
Verrà stipulata la polizza assicurativa di
viaggio, facoltativa, con Europe
Assistance Italia s.p.a.
Per chi lo desideri, metta in valigia del
caffè macinato, salame o mortadella ( le Suore a Gerusalemme non
trovano queste cose e le gradiscono).
Il
programma è naturalmente puramente indicativo e potrà subire modifiche
sia per situazioni contingenti, che a seguito
di proposte dei partecipanti.
Controllate la validità dei Vostri passaporti che dovranno avere una
scadenza di almeno sei mesi dopo la data di partenza ( ossia almeno con
scadenza gennaio 2012 e portate con voi una fotocopia del passaporto e
della carta di identità) E’ inutile che vi raccomandi che il passaporto
va portato sempre con sè. Pesate i Vostri
bagagli (valigia da stiva max
20 kg, bagaglio a mano max
8 kg.)
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento e/o suggerimento
Se
non conoscete bene la lingua inglese non cercate di fare discorsi
strani. Parlate italiano sicuramente qualcuno
vi capirà e comunque fate sempre riferimento al capo gruppo
Alcune note utili:
Nel territorio israeliano la circolazione non è sottoposta a particolari
limitazioni.
Nel territorio palestinese tipo Gerico e
Betlemme, sono sotto il controllo dell’autorità nazionale palestinese.
Tali aree sono interdette ai cittadini israeliani. L’accesso è regolato
da check-point, nei quali bisogna esibire il passaporto, si possono
subire limitazioni per motivi di sicurezza.
Territorio a controllo misto (tipo la borgata di
Anata, alle porte di Gerusalemme) si può accedere liberamente, ma
ci si può imbattere in posti di blocco e limitazioni della circolazione.
Sono da evitare coltelli, lame e forbicine; sono da evitare, perché in
caso di passaggio al metal detector, si può essere costretti ad
abbandonarli, oppure si può essere sottoposti a domande e controlli che
fanno perdere tempo a tutto il gruppo.
Segni religiosi troppo evidenti sono da evitare ,
soprattutto in certe circostanze( visite a luoghi santi ebraici o
musulmani e transito in quartieri o villaggi abitati da integralisti).
E’ del tutto proibito portarli, insieme alla Bibbia e altri libri
religiosi, sulla spianata delle moschee, a Gerusalemme.
Nell’usare il telefono cellulare va tenuto presente che il costo del
roaming, sia in entrata che in uscita, è piuttosto elevato: chi usa
sim card prepagate deve provvedersi in Italia
di adeguato credito. Prima di partire contattare le vostre compagnie
telefoniche e chiedere se vi sono promozioni in atto per chi va
all’estero in Israele.
Nelle visite ai luoghi santi ebraici, muro occidentale, sinagoghe, tomba
di Davide….vige una rigida separazione tra uomini e donne, per cui
ciascuno deve visitare l’area riservata al proprio sesso. Gli uomini
devono coprirsi il capo: vengono offerti Kippah
agli uomini (in versione cartoncino), a volte vengono offerti veli alle
donne. Comunque gli uomini possono indossare un semplice cappello per
soddisfare il precetto.
Le
donne devono prestare particolare attenzione nel vestire in maniera
decente;
Tutti debbono evitare di far rumore all’interno dei luoghi Santi,
Fotografare e filmare solo dove permesso e sempre con discrezione;
Evitare comportamenti estranei alla cultura locale. Soprattutto tra
uomini e donne , è bene non compiere gesti di
affetto o di amicizia che, comunemente accettati da noi, sono
considerati sconvenienti in medio oriente, è bene evitare il contatto
tra uomini e donne nei luoghi di preghiera
CLIMA: Akko e Tel Aviv/Giaffa
clima mite per tutto l’anno. Zona più piovosa rispetto altre zone
La zona della Samaria e della
Giudea (comprende Gerusalemme e Betlemme) clima fresco
in estate e freddo in inverno. Nella zona del Giordano
-200
metri a Tiberiade e
-400 a Gerico e Qumran
accentuata calura quasi in ogni mese dell’anno.
Temperature medie stagionali in gradi Celsius nel mese di ottobre:
Gerusalemme 16-26; Tel Aviv 15-28; Akko
16-27; Tiberiade 19-32; Gerico 24-32
PORTATE SEMPRE CON VOI UN CAPPELLO ED UNA BOTTIGLIA
DI ACQUA
NON BEVETE ACQUA DI
SORGENTI IL VOSTRO ORGANISMO NON POTREBBE REAGIRE BENE ALLA PARTICOLARE
CARICA BATTERICA, PROVOCANDO FASTIDIOSI DISTURBI INTESTINALI.
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