STORIA

 

 

Storia dell'Ordre O.S.M.T.J.

 

 

«I Templari? Per il Papa non erano eretici»
Gli atti del processo che nel 1307 ne decretò la fine

ROMA (12 ottobre) - Giovedì 25 ottobre sarà pubblicato Processus contra templarios, gli atti in edizione integrale dell'antico processo ai Templari (1307-1312). Un'edizione limitata, solo 799 esemplari, curata dall'Archivio segreto vaticano con la riproduzione fedele dei documenti dell'epoca in un preziosissimo volume venduto a 5.900 euro. Tutta la documentazione riemerse dagli archivi nel 2001, grazie al lavoro della professoressa Barbara Frale, 37 anni. Un errore di catalogazione l'aveva sottratta per 700 anni al lavoro degli storici. Tant'è che la storia dei Templari, dalla loro fondazione nel 1119 come protettori dei pellegrini diretti in Terra Santa, al processo che ne decretò la fine per eresia, si è trasformata in leggenda che ai giorni nostri ancora attira la curiosità dei più (basti pensare alla fortuna del Codice Da Vinci). «Si tratta di una pietra miliare - dice la professoressa Frale alla Reuters - perché è la prima volta che questi documenti, con l'autorizzazione vaticana, sono messi a disposizione degli studiosi. Quando li ho ritrovati non credevo ai miei occhi, si trattava delle carte che schiere di storici avevano sempre cercato».

Battaglia politica. Barbara Frale dipinge quel processo come una battaglia politica tra papa Clemente V e re Filippo IV di Francia. Il re aveva accumulato pesantissimi debiti nei confronti dei Templari, che arricchitisi enormemente negli anni, avevano finanziato le sue guerre. Come sostengono alcuni storici, Filippo per evitare la bancarotta non trovò di meglio che rovesciare una valanga di accuse sui cavalieri del Tempio, a partire da quella, fondamentale nel processo, di eresia. Papa Clemente si convinse sì che i Templari erano colpevoli di alcuni peccati, ma non di quello di eresia. Tuttavia, nel 1312 dopo numerosi scontri con il re francese, ordinò che l'ordine venisse sciolto e i suoi membri perseguitati per quello che, secondo la professoressa Frale, fu definito il bene della Chiesa. Furono gli uomini del re di Francia a occuparsi della soluzione finale, fra torture e roghi.

Le accuse. Ai templari venivano contestati il rituale di iniziazione, durante il quale sputavano sulla Croce, la negazione di Cristo stesso e l'idolatria. Per non parlare dell'accusa di sodomia. «Ma per il sacrilegio i cavalieri si giustificavano dicendo che si trattava di un rituale in preparazione della possibile cattura da parte dei musulmani - spiega Barbara Frale - E per il resto, papa Clemente era convinto che fossero colpevoli di violenze, abusi e atti peccaminosi di varia natura, ma non di eresia. Comunque sia, questi documenti aiuteranno a capire come stavano veramente le cose e permetteranno di "sgonfiare" molte delle leggende che ancora dilagano ai nostri giorni». Come quella, radicata nel tempo, che fossero in possesso del Graal.

«Il Papa sacrificò i Templari per evitare lo scisma»
Pubblicati i documenti degli archivi segreti vaticani

Una delle illustrazioni di Processus contra Templarios (foto Plinio Lepri - Ap)

ROMA - (25 ottobre) - Il Vaticano nonvuole riabilitare i Templari, ma soltanto di chiarirne la storia. L'Archivio segreto del Vaticano ha messo a disposizione tutti gli atti dell'inchiesta pontificia di Poitiers, del 1308, sui Cavalieri del Tempio, raccogliendoli in un volume a tiratura limitata, Processus contra Templarios. Solo 799 preziose stampe al costo di 5 mila e 900 euro ciascuna, per dare una rilettura critica di quei documenti, rimasti segreti a lungo, e con la riproduzione fedele di testi dell'epoca, tra i quali l'assoluzione di Clemente V nei processi all'Ordine dei Templari del 1308 e l'atto di sottomissione dei Cavalieri del tempio alla Chiesa e al Pontefice. L'opera è stata curata da Barbara Frale, 37 anni, che ha analizzato i volumi emersi nell'archivio dal 2001. Per un errore di catalogazione, infatti, non sono stati consultabili per 700 anni.

«Nelle intenzioni dell'Archivio segreto vaticano non c'è nessuna volontà celebrativa, né tanto meno riabilitativa, dell'Ordine dei Templari. Il nostro compito si ferma agli studi storici», ha detto Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio segreto vaticano, presentando il libro. A sei anni dal ritrovamento della pergamena di Chinon, con l'assoluzione del gran maestro dei Templari dall'accusa di eresia,
il Vaticano tenta di fare chiarezza sulla storia dell'Ordine, confusa da leggende e storie inventate, soprattutto dopo la pubblicazione de Il Codice da Vinci di Dan Brown. I Templari, che si sono sciolti nel 1314 con l'esecuzione al rogo dell'ultimo gran maestro Jacques de Molay, continuano a destare grande curiosità da parte del pubblico.

Il rinnovato esame delle pergamene originali, eseguito con l'ausilio di luci speciali, ha consentito ai curatori di dare un'interpretazione più precisa dei documenti. Il valore innovativo del libro sta soprattutto nelle letture critiche dei testi, tra i quali anche la pergamena di Chinon, che chiariscono le vicende che hanno portato papa Clemente V, nel 1314, ad assolvere i Templari dall'accusa di eresia. «Di scoperte non si può parlare in nessun modo - ha precisato mons. Pagano -. Tutti i testi erano noti, compresa la pergamena di Chinon. È importante, però, l'aver raccolto le riproduzioni dei documenti originali in un'opera di grande pregio artistico di averla dotata di un commentario storico». Il prefetto ha anche assicurato che «non c'è alcuna valutazione da parte della Santa Sede, che non entra in questa iniziativa».

La curatrice Barbara Frale ha specificato che i documenti avvalorano l'ipotesi secondo la quale Clemente V fu costretto a fare il processo perché il re di Francia Filippo il Bello voleva distruggere l'Ordine. Il Papa, così, «sacrificò l'Ordine per evitare uno scisma e salvare l'unità della Chiesa».

 

Tratto da "Il Messagero.it"