I
Templari al Perdòn di Barbana
Grado 2008
Oggi la
Commenda Venetiae ha partecipato con molta soddisfazione alla Processione
via mare dell'isola di Barbana con partenza da Grado (vedi storia allegata),
sia per l'afflusso di gente che per il riconoscimento che ci è stato
attribuito stando sempre in posizione di primo piano. (seguono altre foto e
filmati, anche Rai, nei prossimi giorni e la pubblicazione di un libro
prossimamente con foto riprese dall'odierna processione).
Hanno
partecipato i Cavalieri: Fr. Davide (a cui va il nostro plauso per l'ottimo
lavoro organizzativo), Fr. Luca, Sr. Birgitta, Fr. Fabio (della C.M.), Fr.
Roberto, lo Scudiero Andrea e il Fr. Comm. Paolo.
A seguito
di questa partecipazione (a cui seguiranno le prossime a venire), abbiamo
ricevuto i ringraziamenti del Vescovo di Gorizia, del Prefetto, del Sindaco
e ovviamente dei portatori della Santa nonché l'invito ufficiale dal
rappresentante dell'Ordine di San Silvestro Papa a partecipare alle 2
prossime loro cerimonie (20 luglio in Friuli e 8 settembre in isola
Istriana), seguiranno nei prossimi giorni altri contatti per i dettagli col
Cav. sopra citato.
(Erano
ovviamente presenti Cav. dell'Ordine di Malta in "borghese" con cui abbiamo
potuto scambiare alcune parole).
Storia
Secondo la tradizione, la nascita del
santuario della Madonna
di Barbana risale all’anno
582,
quando una violenta mareggiata
minacciò la città di Grado:
l'eccezionale evento
meteorologico, che
allora destò grande stupore e preoccupazione, si inserisce
probabilmente nella
genesi dell'attuale laguna. Al termine della tempesta un'immagine
della Madonna,
trasportata dalle acque, venne ritrovata su un olmo nei pressi della
capanna di un'eremita originario di
Treviso,
Barbano. Il luogo era allora relativamente
lontano dalla linea di costa e il
patriarca di Grado
Elia (571-588),
come ringraziamento
alla Madonna per aver salvato la città
dalla mareggiata, fece erigere una prima
chiesa.
Attorno a Barbano si
formò una prima comunità di monaci (i "barbaniti") che resse il
santuario per i
sucessivi quattro secoli. In questo arco di tempo il mare proseguì la sua
avanzata: nel 734, da
un documento di Papa Gregorio III, si apprende infatti che
Barbana era già
un'isola. La chiesa venne probabilmente ricostruita più volte e la
stessa immagine della
Madonna, non si sa se una statua o un'icona, andò perduta.
Attorno all'anno
mille, ai barbaniti subentrarono i benedettini che ufficiarono il
santuario per
cinquecento anni. A questo periodo risale la pestilenza che investì Grado
nel 1237 e l'origine
del pellegrinaggio annuale della città a Barbana. Verso il 1500 i
benedettini furono
sostituiti dai francescani conventuali, che nel 1730 eressero una
nuova chiesa e
rimasero nell'isola fino al 1779, quando la Repubblica di Venezia
soppresse il
monastero. Il santuario venne quindi affidato per oltre 130 anni ai
sacerdoti diocesani,
prima di Udine (1769-1818) poi di Gorizia (1818-1901). Un ruolo di
particolare rilievo
venne svolto da don Leonardo Stagni, al quale si devono la
costruzione degli
argini (1851), la realizzazione dell'attuale cappella dell'Apparizione
(1854) e
l'incoronazione della Madonna di Barbana (1863). Nel 1901 il santuario venne
affidato ai frati
minori della provincia dalmata che edificarono un nuovo convento,
curarono alcune
bonifiche e misero mano alla costruzione dell'attuale chiesa. Nel
1924, mutati i
confini politici, il testimone passò ai confratelli della provincia veneta di
San Francesco, che
hanno provveduto alla realizzazione della casa di esercizi spirituali
"Domus Mariae" (1959)
e delle più recenti casa del pellegrino (1980) e cappella della
riconciliazione
(1989).
Pellegrinaggio
Il santuario è meta
di numerosi pellegrinaggi provenienti principalmente dai paesi della
Bassa Friulana e
della vicina Slovenia. Il pellegrinaggio più noto è però il cosiddetto
"Perdòn di Barbana"
che si svolge nella prima domenica di luglio e prevede una
processione in laguna
da Grado a Barbana. La prima domenica di luglio di ogni anno la
città di Grado, per
sciogliere un antico voto, si reca in processione sul mare verso
l'isola di Barbana.
E' la festa più bella dell'estate, ove la spettacolare gioiosità delle
barche imbandierate
in corteo, rende evidenti la gioia e il fervore del popolo che
porge l'annuale
omaggio alla Beata Vergine di Barbana sua protrettrice. Nel 1237 la
città di Grado era
stata colpita da una gravissima pestilenza. I gradesi si votarono alla
Vergine di Barbana
per essere salvati e così avvenne. Per questo decisero di rendere
visita in perpetuo,
ogni anno, il 2 luglio (poi trasformatosi nella prima domenica di
luglio) alla Vergine
del Santuario di Barbana con la partecipazione di almeno una
persona per ogni
famiglia. La processione parte al mattino, poco dopo le 8, dal porto di
Grado, dopo che un
pescatore pronuncia a gran voce la frase “In nome de Dio, avanti!”.
Per consentire il
passaggio del convoglio di barche imbandierate a festa con il gran
pavese, viene aperto
il ponte girevole che collega Grado alla terraferma. Naturalmente
l'imbarcazione che
porta il clero, i cantori e la Madonna (non quella di Barbana, ma la
bellissima statua
della Madonna degli Angeli, che si trova nella basilica di Grado), è il
natante più vistoso,
la barca ammiraglia. A Barbana si snoda una breve processione dal
porto alla chiesa, al
suono della banda cittadina e del canto delle litanie; quindi il
vescovo celebra la
solenne Messa durante la quale il Sindaco di Grado fa un simbolico
omaggio alla Madonna
consegnandolo nelle mani del padre guardiano. Verso
mezzogiorno il
rientro e successivamente in basilica a Grado il canto del Te Deum di
ringraziamento.
Orari
Autorità presenti:
-Presidente dei
Portatori della Madonna di Barbana: sig. Francesco Facchinetti
-Arcivescovo di
Gorizia: monsignor Dino De Antoni
-Parroco di
Grado: monsignor
Armando Zorzin
-Sindaco della città:
Avv. Silvana Olivotto
-Prefetto di Gorizia, dott. Roberto De
Lorenzo
-Presidente della Provincia di Gorizia,
dott. Enrico Gherghetta
-Consigliere Regionale, dott. Roberto Marin
-Padre Superiore del Monastero, padre
Marciano Fontana
-Ospite Castrum Muglae, fr. Flavio.
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